Sapori lontani, ricerca culinaria e menu per tutte le occasioni: insieme in cucina le rifugiate da tutto il mondo. Così il cibo etnico diventa un progetto etico
Se state cercando un’idea originale per un servizio di catering etnico e allo stesso tempo etico, segnatevi questo nome: M’ama Food. Nato nel 2010 come laboratorio educativo, oggi è una vera e propria attività imprenditoriale che vede impegnate le rifugiate politiche, razziali e religiose della cooperativa sociale “Farsi Prossimo” di Milano. Donne somale, eritree, etiopi, con o senza figli e mariti, reduci da veri e propri viaggi della speranza e con enormi aspettative familiari sulle spalle.
«Quando arrivano in Italia non hanno nulla e sono provate da esperienze e vissuti spesso drammatici e violenti– racconta Rocco Festa, responsabile e ideatore del progetto – La prima cosa da fare è riuscire a costruire con loro un rapporto di fiducia, una relazione di incontro capace di vincere la diffidenza. Ci siamo accorti che il cibo poteva essere la chiave giusta per ridare dignità a queste donne, abituate nei loro paesi d’origine a cucinare per grandi nuclei di persone affermando in questo modo un ruolo specifico nella società».