Vi piacerebbe un pranzo di matrimonio dove assaggiare falafel, zighinì e guacamole? O una cena aziendale che unisce cous cous, borsch e lokum per dessert? O magari ricevere a casa vostra un intero menù multietnico già pronto? Potete chiamare M’ama Food. E’ una nuova forma di catering etico. Piatti preparati con amore, cura e professionalità da cuoche provenienti da tutto il mondo. Una storia bellissima di donne, cibo e solidarietà per festeggiare l’8 marzo, ma da seguire con attenzione tutto l’anno.
A organizzare il progetto è la onlus Farsi prossimo. Tutto è cominciato con dei laboratori di cucina guidati dallo chef Riccardo Milani e rivolti alle donne straniere, costrette ad abbandonare il loro paese e rifugiate in Italia. Per tante di loro, abituate a cucinare per grandi gruppi di persone (la famiglia, il villaggio) il cibo si è rivelato un potente strumento di condivisione e integrazione. Un modo per ritrovare la dignità e anche un lavoro. In molte, infatti, una volta affinate le proprie capacità, sono state chiamate da ristoranti e alberghi. E nel frattempo M’ama Food ha continuato a crescere, diventando una vera e propria attività imprenditoriale di catering etnico che coinvolge 100 donne all’anno insieme ad un nucleo di 5 o 6 cuoche fisse.